Sembra che già gli antichi romani usassero mischiare la farina di ceci all’acqua per ricavarne gallette, tuttavia la leggenda che riguarda la nascita della cecina risale al tempo in cui Pisa e Genova rivaleggiavano in quanto potenti Repubbliche Marinare.
Data infausta quella del 6 agosto 1284, quando Genova inflisse a Pisa la sua sconfitta più pesante nella battaglia della Meloria.
Ora, narra la leggenda che durante il viaggio di ritorno, le galee genovesi si trovarono coinvolte in una terribile tempesta. Nelle stive i barili di ceci secchi e di olio – alimenti assai comuni sulle navi del tempo – si rovesciarono, rimescolandosi con l’acqua di mare fino a formare un’immonda poltiglia. I genovesi pensarono bene di darla in pasto ai prigionieri, ma questi si rifiutarono di mangiarla a costo di rimanere a digiuno.
Il giorno dopo i pisani si videro riproporre le stesse tristi scodelle che però, essendo rimaste un giorno intero al sole d’agosto, contenevano ora delle frittelle croccanti. Vedendo che i nemici mangiavano di buon grado, anche i genovesi si unirono al banchetto e fu una vera rivelazione. Una volta ritornati a terra migliorarono un po’ la ricetta ed è così che nacque la torta di ceci.
Qui a Pisa questa prelibatezza si chiama cecina, i genovesi invece la chiamano farinata o anche “oro di Pisa”, per far scherno a noi pisani e ricordarci la bruciante sconfitta.