Alle porte della Garfagnana, Barga è uno dei borghi più densi di storia e opere d’arte di tutta la valle del Serchio. Ecco una breve guida per scoprire cosa vedere a Barga e nei suoi dintorni e quando visitarla.
La chiamano la perla della Valle del Serchio, ed effettivamente Barga è una tappa irrinunciabile se vi trovate ad esplorare la verdissima vallata che si apre a nord di Lucca.
Annoverata tra I Borghi più belli d’Italia, Barga è anche Città Slow e il Touring Club l’ha insignita della Bandiera Arancione per la vivacità culturale e per il ricco calendario di eventi. Tutto ciò fa sì che ogni anno la cittadina riesca ad attrarre un pubblico sempre maggiore ed eterogeneo, dagli amanti del jazz e dell’opera ai cultori delle tradizioni e del buon cibo.
Siamo alle porte della Garfagnana, su un colle a 410 metri di altezza circondato da torrenti e boschi immacolati di faggi, abeti e castagni. Qui la vista spazia dai dolci crinali appenninici al maestoso profilo delle Alpi Apuane, e gli splendidi panorami che si godono dalle terrazze del centro meriterebbero da soli la visita. Ma le cosa da vedere a Barga e nei suoi paraggi sono tantissime, scopriamole insieme.
Dentro le mura del castello, un groviglio irregolare di vicoli e carraie nasconde importanti opere d’arte, palazzi signorili e stemmi di nobili casate che ci parlano di un passato illustre.
Per più di cinque secoli, infatti, Barga è stata enclave fiorentina in una terra spartita tra Lucchesi ed Estensi. I suoi rapporti col Granducato sono stati proficui e duraturi, tanto da lasciarle un’importantissima eredità storica, culturale e artistica. Secondo me il fascino della cittadina sta proprio qui, in questo suo piglio un po’ borghese e un po’ montanaro.
Considerazioni simili dovette farle anche Giovanni Pascoli, che decise di passare qui gli ultimi anni della sua vita, in questa valle del bello e del buono che ispirò i suoi versi più famosi.
I barghigiani di adozione sono comunque molti e oggi a una cospicua comunità scozzese se ne affianca una non meno nutrita di artisti, che animano il borgo con le loro botteghe e gallerie.
Ecco le principali attrazioni da vedere nella Barga Vecchia:
La prima cosa che ti consiglio di vedere a Barga è senza dubbio il suo spettacolare Duomo. La Collegiata di San Cristoforo è il simbolo della cittadina, nonché uno dei migliori esempi di Romanico presenti in Toscana.
Si trova nel punto più alto della città vecchia, al centro di uno spiazzo erboso conosciuto come il prato dell’Arringo per via che i cittadini vi si riunivano in assemblea ai tempi del libero Comune.
Inizialmente l’edificio era a navata unica e non molto grande a dire il vero. Nasce infatti come chiesa castellana, mentre le funzioni principali avvenivano nella vicina Pieve di Loppia. Dal XIV secolo, però, col passaggio di Barga sotto la tutela di Firenze, la chiesa aumentò di importanza e dimensioni fino a diventare il monumentale Duomo che vediamo oggi.
Prima di entrare, soffermati un attimo sulla porta di ingresso. Sullo stipite destro troverai una misteriosa iscrizione, che compare anche in prossimità dell’ingresso laterale e in alcune chiese pisane e lucchesi. Numerosi studiosi si sono cimentati nella codificazione di questo messaggio, che costituisce una delle curiosità di Barga.
All’interno, dietro l’altare maggiore si trova la duecentesca statua lignea di San Cristoforo, patrono di Barga e dei viaggiatori.
La cappella di destra ospita tre pregiate robbiane, mentre quella di sinistra custodisce la piccola tavola della Madonna del Molino. Una curiosità: l’immagine è divenuta compatrona della città da quando nel 1512 fu vista sudare miracolosamente e quindi portata in Duomo.
Ma l’opera di maggior pregio è senza dubbio il pulpito duecentesco al centro della chiesa. Il suo autore è Guido Bigarelli, importante artista comacino che lavorò anche al fonte battesimale del battistero di Pisa.
Il Palazzo Pretorio di Barga si trova proprio accanto al Duomo, sul prato dell’Arringo.
L’edificio nasce nella prima metà del XIV secolo per ospitare i commissari fiorentini che amministravano la giustizia in città. La loggia all’ingresso conserva alcune testimonianze di questo uso, come gli stemmi dei podestà, le antiche unità di misura in uso a Barga nel Cinquecento e una colonna con lo stemma mediceo che ricorda la visita del Granduca Cosimo I.
Allestito nei suoi locali, si trova oggi il Museo Civico, che ti consiglio di visitare se vuoi approfondire l’arte e la storia del territorio. Non mancare di scendere nei sotterranei del palazzo! Nelle vecchie carceri potrai leggere i graffiti che via via i vari ospiti hanno lasciato sui muri delle celle.
La piazza più bella e ariosa di tutto il centro ha avuto diversi nomi durante la sua lunga storia.
Anticamente detta l’Aiaccia per via della sua forma circolare, i Medici la ribattezzarono Santa Maria Novella per rimarcare l’affiliazione di Barga al governo fiorentino. Dall’Ottocento la piazza è intitolata a uno dei più illustri cittadini di Barga. Si tratta del famoso letterato Pietro degli Angeli, amico del Tasso e precettore di Ferdinando I.
Pier Angelio Bargeo, questo il suo nome da umanista, lo trovi raffigurato a mezzo busto sulla cantonata del palazzo che gli dette i natali.
Passeggiando per Barga rimarrai sicuramente colpito dalla quantità dei suoi palazzi storici e dalla loro incredibile raffinatezza. L’uso del bugnato e della pietra serena, insieme agli stemmi nobiliari in cui spesso si distinguono le sei palle medicee, danno quasi l’illusione di camminare nel centro di Firenze invece che in un piccolo borgo montano.
Gli esempi più interessanti si concentrano nella Via di Mezzo, la strada che unisce le due porte tagliando il centro storico.
L’edificio che oggi è sede del Comune apparteneva ai Pancrazi, nobilissima famiglia barghigiana imparentata coi Gonzaga.
Proprio di fronte si trova il grandioso Palazzo Balduini, attribuito all’architetto Bartolomeo Ammannati. Tra le sue mura visse Balduino Balduini, medico personale di papa Giulio III e vescovo di Aversa.
Palazzo Bertacchi-Cordati ospitò invece i Granduchi di Toscana durante le loro visite a Barga, mentre il settecentesco Palazzo Mordini è sede di uno dei più importanti archivi risorgimentali italiani. Qui nacque nel 1819 il garibaldino Antonio Mordini, che fu anche senatore e Ministro dei Lavori Pubblici.
Il marzocco e la colonna medicea ci ricordano che la loggia di piazza Salvi fu voluta dal Granduca Cosimo I come sede del mercato settimanale del sale e della seta, anche se da secoli ormai le sue volte ospitano i tavoli dello storico Caffè Capretz.
Il locale, aperto a fine Ottocento da una famiglia di origini svizzere, era il luogo di ritrovo dell’aristocrazia cittadina e di importanti personalità. Fra queste, Antonio Mordini e Giovanni Pascoli, che visse i suoi ultimi anni proprio a Barga.
Dopo la demolizione ottocentesca della Porta di Borgo, due sono gli ingressi storici che conducono al castello.
Sul lato nord troviamo Porta Macchiaia, così chiamata perché apre alle grandi macchie e ai boschi dell’Appennino. In posizione diametralmente opposta è invece la Porta Reale, in origine Mancianella, che deve il suo nome alla visita del Granduca Pietro Leopoldo nel 1787.
Quando al posto del parcheggio fuori dalle mura correva il fossato, la porta era dotata di un ponte levatoio. Purtroppo dell’antico sistema di fortificazione oggi rimane solo la torretta munita di botola, da cui i soldati gettavano olio bollente e pietre sugli assedianti.
Il Santissimo Crocifisso è la chiesa più antica di Barga dopo il Duomo. Nasce nel XIII come piccolo oratorio, ma viene ampliata e rimaneggiata più volte da quando nel Cinquecento diventa sede di due importanti confraternite, la compagnia del Crocifisso e quella dell’Assunzione della Vergine.
L’interno della chiesa custodisce un ricco altare ligneo e un coro finemente intagliati e dorati, entrambi seicenteschi.
La sua storia comincia nel 1668, quando alcune famiglie della nobiltà barghigiana fondano l’Accademia degli Indifferenti, in seguito Dei Differenti, per promuovere le arti e la cultura nel piccolo centro.
Una prima sala nasce nel 1698, ma appena un secolo dopo viene abbattuta per realizzarne una più capiente. I lavori, iniziati nel 1793, si concludono in appena due anni.
Per tutto l’Ottocento e all’inizio del Novecento il teatro vive un’intensa attività ed è frequentato da personalità di spicco. Tra queste anche il poeta Giovanni Pascoli, che nel 1911 vi pronuncia il famoso discorso a favore della conquista della Libia La grande proletaria si è mossa.
Dopo un periodo di alti e bassi, torna in auge nel 1967, quando per iniziativa dei coniugi inglesi Peter Hunt e Gillian Armitage prende il via il grande successo di Opera Barga. Il concorso canoro farà della cittadina un centro internazionale di formazione per giovani musicisti e cantanti lirici.
Nel 1982 arriva la chiusura. La struttura, dichiarata inagibile a causa dell’inasprirsi delle normative sulla sicurezza, riaprirà solo nel 1998 dopo lunghi lavori di adeguamento.
Oggi il piccolo teatro all’italiana, di proprietà del Comune, porta avanti interessanti stagioni di prosa e ospita i festival Opera Barga e BargaJazz.
La chiesa della Visitazione viene fatta costruire nel 1595 dai rappresentati delle principali famiglie barghigiane.
Il suo nome cambia in quello attuale quando i fondatori ottengono il permesso dall’Arcivescovo di Lucca di trasferire nell’edificio due statue lignee raffiguranti l’Arcangelo Gabriele e l’Annunziata dal Duomo della città. Il gruppo ligneo, opera di un maestro toscano del primo Trecento, decora ancora oggi l’altare centrale.
Nel primo altare a destra, una Madonna con Bambino e Santi di Baccio Ciarpi, pittore barghigiano che lavorò molto a Roma e fu maestro di Pietro da Cortona.
Il convento e la chiesa di Santa Elisabetta vengono fondati nel 1456 dal beato Michele da Barga, frate francescano e predicatore venerato in tutta la vallata, per ospitare alcune giovani donne ritiratesi a vita religiosa.
Nel 1788 il Granduca Pietro Leopoldo sopprime il convento, che diventa un istituto per l’educazione delle giovani gestito dalle suore domenicane. L’educandato, che comprendeva anche l’istituto magistrale, continuerà la sua attività fino al 1992.
Oggi il conservatorio ospita mostre e concerti, mentre nella chiesa si possono ammirare due begli esemplari di terracotta invetriata: la Madonna della Cintola di Benedetto Buglioni e la Madonna con bambino di Giovanni Della Robbia.
Le bellezze di Barga non si esauriscono certo all’interno delle sue mura. Gli immediati dintorni nascondono alcune perle che vale la pena scoprire, muovendosi a piedi o in auto in un territorio che riesce a sorprendere anche per la sua ricchezza naturalistica.
Se hai programmato un viaggio in Garfagnana di più giorni, la cittadina può anche essere un’ottima base per le tue escursioni giornaliere. A poca distanza si trovano infatti i borghi di Coreglia Antelminelli, Ghivizzano, Bagni di Lucca, Castiglione e Castelnuovo Garfagnana, e in breve tempo potrai raggiungere siti di interesse nazionale come la Rocca delle Verrucole e il famoso Ponte del Diavolo.
La cittadina è ben attrezzata in quanto a ospitalità turistica, e offre soluzioni un po’ per tutti i gusti. Puoi dormire in camper sfruttando le due aree di sosta, appoggiarti a uno dei numerosi Bed & Breakfast del centro o vivere un’esperienza più immersiva soggiornando in uno dei tipici casolari di pietra che costellano i boschi della vallata. A te la scelta.
Ma torniamo alle attrazioni di Barga: cosa vedere fuori dal centro?
Realizzato nel corso del XV secolo, l’antico acquedotto di Barga captava le acque della sorgente di Rupina per portarle alle fonti del centro storico.
I migliori scorci sulla sua scenografica fuga di arcate si hanno dai due ponti che immettono nel borgo da Largo Biondi e dal sottostante parco Kennedy.
Il complesso si trova appena fuori dal centro, nei pressi dell’ospedale cittadino. Puoi raggiungerlo in auto o a piedi prendendo via dei Frati appena fuori Porta Reale.
Anche il convento di San Francesco si deve al beato Michele da Barga, che tuttavia morì prima di vedere il suo completamento (1490). A lavori ultimati, le sue spoglie vennero sistemate nella piccola chiesa annessa, e per l’occasione Andrea Della Robbia e figli decorarono l’edificio con una serie di preziose terrecotte invetriate.
Entrando nella chiesa è possibile vedere l’urna dorata del venerato barghigiano e la raccolta di robbiane, rimasta pressoché integra tranne due pezzi che sono confluiti nelle collezioni del Louvre e del Victoria and Albert Museum.
Se decidi di visitare Barga, devi vedere assolutamente la casa del Pascoli. A circa 5 km da Barga, nella frazione di Castelvecchio, si trova la villa Caproni-Carrara, la bella casa di campagna dove Giovanni Pascoli trascorse gli ultimi anni della sua vita e compose i versi più noti di tutta la sua produzione lirica.
L’edificio, dichiarato monumento nazionale, è oggi un museo in cui gli arredi e gli spazi originali si conservano intatti in ogni minimo particolare, grazie alla cura della sorella Maria e della Fondazione Giovanni Pascoli.
Poco distante dalla villa, oltre i giardini e gli orti, in una piccola cappella riposano le salme dei due fratelli.
Su una delle salite che portano a Barga, in località Loppia troviamo la graziosa pieve di Santa Maria Assunta.
Secondo la tradizione la chiesa sarebbe stata fondata nel VI secolo dal vescovo di Lucca San Frediano, ma le prime testimonianze che abbiamo risalgono all’anno 845.
Per secoli la chiesa è stata l’edificio religioso più ricco e importante di tutto il territorio, e ha rappresentato un’importante tappa per i pellegrini che attraversavano la valle alla volta di Lucca, per adorare il Volto Santo o per raggiungere Roma attraverso la Via Francigena.
Ricostruita interamente nel XII secolo, la chiesa conserva ancora i suoi eleganti caratteri romanici nonostante i numerosi rimaneggiamenti subiti nel tempo.
Posta sul limitare dei boschi e nei pressi di un ponte medievale sul torrente della Loppora, la pieve merita una visita anche per la cornice naturalistica in cui è inserita. Puoi raggiungerla facilmente in auto oppure ricalcando il tratto del Cammino del Volto Santo che da Barga porta a Borgo a Mozzano.
Barga ha costituito per secoli un importante centro di approvvigionamento per il governo fiorentino. Tra le materie prime più ricercate c’era il diaspro, una varietà di quarzo color rosso fegato con venature bianche molto apprezzata dalla corte granducale. Pensa che con questa pietra è stata decorata la Cappella dei Principi in San Lorenzo a Firenze.
Dalle cave barghigiane, i blocchi di diaspro venivano trasportati attraverso il Serchio agli arsenali di Pisa, dove erano semilavorati per poi essere portati a Firenze risalendo il corso dell’Arno. L’Opificio delle Pietre Dure si occupava poi della lavorazione finale.
Delle tre cave seicentesche, quella del Palazzetto è stata recentemente ripulita. Grazie a questi interventi, appena fuori Barga è nuovamente possibile vedere gli affioramenti di diaspro percorrendo un trekking che costeggia il corso del torrente Loppora.
Ora che ti sei fatto un’idea di cosa vedere a Barga e nei suoi dintorni, forse ti chiederai quale sia il momento migliore per visitarla.
Personalmente trovo che la cittadina abbia un fascino a quattro stagioni. In autunno e in inverno i turisti lasciano il centro ai suoi abitanti, e dai camini esce un buon odore di legna bruciata che ci ricorda lo stretto legame del borgo al suo territorio montano. Quando arriva primavera la cittadina si risveglia, ed è un piacere passeggiare tra i balconi fioriti del centro.
Tuttavia, il momento dell’anno in cui Barga dà il suo meglio è l’estate, in cui si concentra la maggior parte degli eventi paesani e le manifestazioni che la rendono nota. Ecco i più importanti:
Una manifestazione giovane ma interessante per l’evento storico a cui si rifà: nel 1230 a Loppia, importante pievania vicino Barga, una potentissima figura politica e religiosa dell’epoca, il pievano Ottonello, fomenta gli abitanti a non pagare le tasse imposte dalla Repubblica di Lucca. L’esercito lucchese, comandato dal vescovo Opizzone, marcia allora su Loppia distruggendone il castello; dopodiché muove su Barga e la cinge d’assedio.
La ricostruzione storica dell’evento è coordinata e curata nei minimi particolari dall’associazione Mansio Hospitalis Lucensi, e le decine e decine di figuranti sono prese da associazioni storiche provenienti da tutta la Toscana. A contorno della rievocazione, spettacoli e intrattenimenti a tema, come la falconeria, il mercato e le cene medievali offerte dalle bancarelle e dai ristoranti del centro.
L’evento di intrattenimento più importante e vissuto del calendario barghigiano, la Festa delle Piazzette coinvolge tutte le piazze e le terrazze del centro storico di Barga che ogni sera, che per giorni e giorni si animano con concerti, spettacoli, degustazioni, incontri e altre iniziative artistiche e culturali. L’iniziativa coinvolge le associazioni e gli esercenti del territorio, coordinati dalla Pro Loco di Barga.
L’evento più spettacolare e sentito dai barghigiani è la processione solenne che viene fatta la vigilia della festa del patrono di Barga, San Cristoforo. Una processione molto pittoresca con migliaia di partecipanti e centinaia di figuranti in costume che si svolge ogni anno la sera del 24 luglio, quando il braccio del Santo è portato dalla Chiesa del Sacro Cuore fino al Duomo. I festeggiamenti proseguono il giorno seguente con la santa messa celebrata di mattina nel duomo, presieduta dall’arcivescovo della Diocesi di riferimento di Barga, che è inaspettatamente quella di Pisa.
Il Festival nasce nel lontano 1967 su iniziativa di due coniugi inglesi con l’obiettivo di contribuire alla formazione e al lancio di giovani cantanti e strumentisti, soprattutto nell’ambito della musica sacra, antica e da camera. I suoi spettacoli si tengono generalmente nel settecentesco Teatro dei Differenti e presso il chiostro dell’ex convento di Santa Elisabetta.
BargaJazz nasce nel 1986 come concorso di composizione e arrangiamento per orchestra jazz. Negli anni il festival è diventato una tappa importante nella carriera di molti professionisti di livello internazionale, e il suo calendario si è arricchito di numerose iniziative collaterali, la più attesa delle quali è il BargaINJazz, una giornata di musica itinerante, street band e concerti che si svolgono in contemporanea negli angoli più suggestivi della cittadina.
Il 10 agosto è una notte speciale a Castelvecchio, la notte cantata nella poesia omonima da Giovanni Pascoli, che nella località vicino Barga passò gli ultimi anni della sua vita. Nel bel giardino della casa-museo, da oltre trent’anni in questa data si tiene una serata omaggio al poeta in cui attori e famosi interpreti leggono sotto le stelle di San Lorenzo i brani più significativi della produzione pascoliana.
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