Le trasformazioni subite dall’agrifiera sono state tante nel tempo. A inizio ‘900 si specializza nell’esposizione del Mucco Pisano da riproduzione, diventando un punto di riferimento per la selezione di questa pregiata razza autoctona che al tempo rischiava l’estinzione; nel dopoguerra, al bestiame si affiancano macchine, elettrodomestici, attrezzi agricoli e merci di ogni tipo.
Oltre ai prodotti in vendita cambiano anche i tempi e i luoghi della manifestazione, e così da un po’ di tempo la fiera del 28 occupa in realtà una decina di giorni; le bancarelle sono diventate padiglioni, e si sono spostate dalle vie del centro agli spazi del parco comunale. Tra i più giovani comincia a svanire il ricordo delle origini dell’evento, e la ricorrenza del miracolo, festeggiata con una processione e una cena di paese, è spesso confusa con la festa patronale di San Michele Arcangelo.
Alcune tradizioni tuttavia resistono al tempo. Una su tutte, la ricetta originale della torta co’ bischeri, regolata dalle istituzioni con un rigido disciplinare, ma soprattutto tramandata spontaneamente dalle famiglie, che ogni anno in questo periodo infornano decine e decine di torte da regalare ad amici e parenti. Naturalmente il forno deve essere a legna, magari quello del vicino o del panificio del paese, se non se ne ha uno proprio. In un quaderno sporco di cioccolata conservo la ricetta della mia vicina. Che mi ha svelato in cambio del forno a legna, appunto.